sabato 2 maggio 2009

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L'uomo ha fin dalle sue origini dovuto affrontare il problema dello spostamento, per migrare, per cacciare, per conoscere. Lo spostamento, il viaggio, è un attraversare lo spazio in un dato tempo: su queste 2 grandezze sono nati miti, leggende e racconti fantastici o di fantascienza.

Uno dei significati più radicati delle religioni, siano esse culture sciamaniche, monoteismi o filosofie non teiste, è l'illusorietà dello spazio-tempo e del nostro significato di realtà in genere, illusorietà dovuta alla nostra percezione dei fenomeni tramite il cervello e i sensi che creano un mondo emergente, il nostro mondo.


Da sempre si cerca di superare i limiti del viaggio tradizionale, cioè di accedere a luoghi e tempi lontani senza dover attraversare il normale arco temporale: nella concezione mistica i mezzi sono di tipo intuitivo attraverso la propria coscienza, rituali, visioni e meditazione. Per i nativi d'America era possibile percepire gli eventi a distanza "volando come aquile" o presagendo il futuro nei rituali propiziatori della caccia, per gli orientali tramite la profonda meditazione si può trascendere il corpo e entrare in unione con il tutto e accedere all'onniscienza dei fenomeni oltre il tempo e lo spazio. In tutte le culture le premonizioni, le predizioni o i ricordi di vite passate sono radicate profondamente. Oggi il pensiero razionale relega queste esperienze nella categoria delle "credenze" ma già negli anni '30 numerosi antropologi si resero conte dei limiti di questa visione: nel panorama italiano De Martino fu l'esponente di spicco nella reinterpretazione di queste realtà culturali tramite approfonditi studi sulle culture naturaliste e sulla tradizione magica meridionale.


L'uomo moderno ha invece spostato l'attenzione dall'intuizione della coscienza trascesa al mezzo tecnologico con cui compiere l'attraversamento o l'osservazione andando però incontro al dualismo cartesiano e alla concezione deterministica e meccanicistica dei fenomeni, della vita e dello spazio-tempo. L'uomo vive quotidianamente nella realtà di Newton. Ma è questa la realtà? Secondo la scienza moderna, no.

Einstein con la teoria della relatività e Bohr & c. con la nascita della meccanica quantistica hanno scardinato tutto ciò che si dava per vero, per scontato, per assolutamente reale. Spazio e tempo hanno assunto significati completamente diversi, possono essere piegati, fermati, annullati in discontinuità dall'energia e dalla massa, le antiparticelle viaggiano nel tempo negativo, un tachione forse potrebbe muoversi in uno spazio negativo, la teoria della relatività può essere risolta con funzioni di curve spazio-tempo chiuse, in modo che il passato sia anche il futuro, quasi un sistema retroattivo.


La fisica moderna ha dimostrato che la nostra percezione degli eventi non è il punto di vista assoluto, ma che è solo il nostro punto di vista. Nell'indagine della realtà si sono quindi superate da tempo le possibilità immaginarie della nostra mente, almeno della nostra mente ordinaria: verrebbe da domandarsi se il misticismo che accomuna culture differenti lontane migliaia di chilometri e decine di secoli non sia stato (e non sia) solamente un altro metodo per indagare la realtà, un metodo non scientifico e non razionale ma che come vedremo ha raggiunto delle verità non dissimili dalla scienza moderna.


wormhole di Einstein-Rosen tunnel teorico che collega 2 punti spazio temporali più velocemente di quanto si potrebbe fare alla velocità della luce



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