venerdì 30 luglio 2010

teufelea


avevamo poco più di 20 anni. eravamo come sempre ubriachi, ad un incrocio vedemmo un telo bianco calare mestamente su un corpo inanime. ne parlammo brevemente e animatamente.
forse non ti ricordi neanche di quell'aneddoto, ma la piazza della fiamma perenne di teufelea con i suoi sventurati relegati nell'indifferenza dei passanti mi ha fatto riaffiorare quel momento.

teufelea e le sue storie. le tue storie. i tuoi temi. una città avvolta dalla notte perenne dell'individualismo, del proprio piccolo vantaggio, dell'incomunicabilità, delle relazioni fatue e diffidenti, delle pulsioni ludiche mirate ad un lussurioso egocentrismo. ricca di fanciulle vezzose, spesso invaghite dei personaggi carismatici e vissuti che la popolano eppur senza una reale funzione nelle loro vite, sempre pronte ad assecondarli senza una propria personalità. un inferno allucinato da sostanze psicotrope avulso da ogni senso di responsabilità o comunità, con alla base il rispetto individuale come unica linea di demarcazione con il caos. un mondo ricco di personaggi caricaturali e grotteschi, parenti stretti degli esseri deformi che popolano i film di jodorowsky in cui dominano le situazioni paradossali di potere e del suo abuso, come a Salò e le sue 120 giornate. un mondo onirico, alla fine non tanto diverso da quello intorno a noi.

fa effetto leggere il libro di un amico, si legge fra le righe quello che è impossibile leggere fra le righe degli altri libri.

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