giovedì 6 maggio 2010

frutta


quando ho la possibilità di viaggiare adoro assaggiare nuovi cibi e in particolare nuovi frutti. è un'esperienza totalmente nuova, prima inimmaginabile, è quasi un rito: osservarlo, annusarlo, indovinare cosa nasconde sotto l'apparenza esterna, provare a fantasticare sulla consistenza, sul nuovo sapore inesplorato che mi accingo a degustare.

a voltre trovi frutti brutti, corrazzati che emanano odori acri ma che poi al loro interno rivelano soffici ripieni cotonati con al centro una polpa dolce e gustosa. altri, coloratissimi e ammiccanti, una volta aperti ti inondano con un odore marcio, organico, tropicale.

viscidi, acidi, mielosi, duri, morbidi, colorati, opachi, pelosi, invitanti...ne esistono infinite varietà, esistono infinite possibilità

ecco, quando ti ritrovi fra le mani un frutto nuovo, mai visto, l'attimo in cui lo si apre, quasi un po' timidi, cercando di arrivare alla polpa senza rovinarla, arrabattandosi in qualche modo per togliere la buccia, anche se a volte è dura, attaccata, caparbia... e poi lo si assaggia per finalmente farsi coinvolgere dal suo gusto, ecco, quello è un momento che mi fa sentire vivo

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