mercoledì 17 febbraio 2010

fess'buk


al lavoro ho a disposizione diverse ore di cazzeggio che passo a seconda del periodo a occuparmi ad approfondire questo o quello... ohè, che credete, mica lavoro al comune! lo so che state insinuando "ecco lì, un altro che al lavoro non fa un cazzo sulle spalle di noi contribuenti o del suo onesto datore di lavoro".
e infatti spesso non faccio un cazzo, ma che ci posso fare, è la mia mansione che è così... e comunque fatevi gli affari vostri, pensate per voi, ecco.
e poi non è che sto sempre a cazzeggiare su internet: c'è il caffè, la merenda con barbera, toma e salame oppure ci mettiamo a giocare con i laser... ogni tanto scrivo qua e ogni tanto lavoro, se no niente din€ro.

stavo dicendo... in questi anni ho spulciato nella rete alla ricerca di un po' di tutto: dalla casa con relativi accessori al marxismo, dai buchi neri al Kriya Yoga, dai forum dei carabinieri alla droga.

un po' di tempo fa mi sono iscritto immancabilmente a fess'buk. dal momento che sto cercando di ammorbidire la mia testa e dal momento che sono sempre rifuggito da social network e da tutto ciò che puzza di superficialità e immagine ho creato il mio profilo proprio con l'intento di addolcirmi e ambientarmi... "proviamo a fare qualcosa che fanno tutti" mi son detto.

beh, l'esperimento è miserabilmente fallito.

mica mi ci sono ambientato tanto.

sì è vero, questi benedetti social netcosi sono comodi, ti permettono di rintracciare persone che magari non vedevi da anni. ma se non le vedevo da anni ci sarà un motivo no? anche solo quello che le strade della vita si sono semplicemente divise. comunque non nego che possano essere utili (anche se non ho ancora capito per cosa, a parte per chi organizza eventi). alla fine mi sono ritrovato spettatore, nel senso che non pubblico mai niente, non apro gruppi, non ho foto da condividere, non uso la barra per informare tutti di cosa mi è successo di personalissimo negli ultimi 5 minuti, giusto giusto elargisco qualche "mi piace" e qualche commento, in particolare con gli amici dello stadio. ma tutto finisce lì. almeno per quello che riguarda la partecipazione.

perchè c'è anche l'altro aspetto di fess'buk, di cui quasi mi vergogno un po', quasi lo trovo un po' morboso: l'osservazione. è una piccola vetrina sulla vita delle persone, certo non completa, ma intanto vedi frammenti delle svariate esistenze. vado a cercare vecchi amici, compagni di scuola, del calcetto o conoscenti del "giro" di quando ero ragazzino. vedo che le loro reti di amicizie sono rimaste più o meno quelle, che sono diventati, la maggior parte, esattamente quello che avresti potuto prevedere. salvo rari casi sembra tutto cristallizzato, solo sono tutti più vecchi, anche se non si può sapere veramente cosa pensino ora o conoscere le loro emozioni.
o forse sì.
voi da una foto cosa capite? da uno sguardo, da una situazione, anzi, da una sequenza di sguardi e situazioni cosa tirate fuori? io già mi immagino un mondo, ma forse mi sbaglio.

e così vai a vedere quella che a 18 anni era una gran gnocca o quello che era un rivoluzionario. ora lei ha qualche segno del tempo ma gioca a fare la giovane in qualche club da trentenni sofisticati, lui è un avvocato con amici del master a boston... e poi li ritrovi nelle foto di qualche amico comune nel classico matrimonio borghese, tutti agghingati a festa (no, mica c'è niente di male, è solo uno dei modi con cui si può festeggiare un matrimonio e il loro è quello) e ci ritrovi pure quell'altra/o di cui manco ti ricordavi dell'esistenza. e il tuo compagno di scuola che era un vero pluriripetentecazzomenefrega ora fa lo sbirro, e la tua vecchia amica che non vedi da 10 anni dopo una gravidanza si è data al footing e quella là, che lei sì che si notava che era diversa da tutti, ora fa ricerche oceanografiche, invece quel ragazzo che conoscevi appena è 2 anni che è in africa...

foto in cui tutti fanno facce strane, tutti sono belli, in bianco e nero, in controluce, con la macchina che fa le foto dall'alto, tutti iscritti ai gruppi più cool, con un po' di ironia che armonizza il tutto, per fortuna. i fotografi ovviamente spopolano. vabbè, ormai l'hobby della fotografia si è espanso come un virus, no, non come la sars, si è espanso veramente. devo dire spesso anche con buoni rislutati (ah, l'aigtek!).

pezzi di vite. la sensazione però è che ce ne siano poche vere, molte sono finte, sono profili-vetrina in cui ci si rappresenta come si vorrebbe che gli altri ci vedessero, condividendo un proprio ologramma autocostruito, immagini e pensieri da due periodi al massimo.
pirla che sei, fess'buk serve proprio a quello, mica serve a rappresentare la vita vera!

sarà, ma io mica riesco ad abituarmici... solo mi viene in mente sempre più spesso Pirandello.

martedì 9 febbraio 2010

testa


oggi prima lezione da luciaio, come si dice in gergo technicissimo... centralina e testa mobile, rigorosamente Proel, quindi vero marchio italiano con vera componentistica cinese. venerdì sera ho un piccolo service, chiamato anche server (c'è uno slang tutto particolare al lavoro: server, furbone, lardisk ecc), e vorrei portare al posto delle luci a led da discoteca rumena un paio di luci belle (?) motorizzate, fare 2 programmi e convincere i figli di papà del rotaract a darmi 50 euro in più dalla prossima volta. così aggiungo al solito impiantino HK 2 teste mobili, un laserino e un po' di fumo (no, non quello, al rotaract non fanno certe cose. ma quello ai gusti impensabili che ti soffoca quando vai a ballare...). la strategia è semplice: al solito prezzo offro un servizio più bello, così la prossima serata chiederanno "ma porti quelle luci dell'altra volta?" "certo, però per quelle c'è un piccolo sovrapprezzo...".

in realtà è che sono come un bambino, è un periodo in cui ho voglia di imparare e le luci sono un bel giocattolo con cui dilettarsi. così ne approfitto per fare palestra, male che va... accendo quelle a led da rumeno.

venerdì 5 febbraio 2010

positivo


è che tu consideri "grande", "degno di stima" un personaggio che ha successo in un qualche campo sociale... che sia un abile speculatore o un filosofo, e questo proprio non lo capisco. un personaggio che si è affermato ha avuto la capicità di emergere fra i suoi simili, ha doti spiccate, come fai a non capirlo? si è distinto, ha dato il suo contributo al progresso, alla storia o magari alle arti o la cultura, per me merita stima. beh, sull'arte e sulla cultura ti posso anche dare ragione, almeno in alcuni casi, ma sulla storia... ma dai! prendi, che so, giulio cesare o napoleone. che grandezza hanno? quella di essere dei grandi strateghi? dei grandi assassini? hanno intasato la storia con la loro sete di potere. ma non è che adesso gli uomini conducano quel tipo di vita solo per il potere, c'è anche dell'altro. il male serve per il bene e viceversa, dovresti saperlo, te, con tutte le idee orientaleggianti che hai... grazie agli eserciti si sono contaminate culture, grazie a napoleone ad esempio è cambiato il costume, è caduta l'aristocrazia europea. non dire cazzate. napoleone ha potuto fare quello che ha fatto sì perchè aveva delle doti di condottiero, ma perchè ha catalizzato un momento storico, delle idee e dei cambiamenti che erano già in atto, lui li ha cavalcati. 50 anni prima non avrebbe mai potuto farlo e lo ha fatto mica per il bene degli altri. i mutamenti sociali avvengono in interconnessione, come una rete i cui nodi iniziano a vibrare all'unisono, influenzandosi a vicenda. napoleone ha agito così per la sua smania, per il sue ego, un po' come berlusconi... vabbè adesso non mettiamo a confronto nani grandi e nani piccoli... nelle loro vite non vedo un vero apporto utile all'Uomo. ma te come fai a dire cosa è utile e cosa no? è utile se porta a un miglioramento della vita. un comportamento positivo è utile, uno negativo no. poi puoi essere anche un "grande", avere delle doti incredibili, ma se le usi come hitler non è che mi sembra sta gran cosa. positivo... negativo... è relativo. come fai a definire cos'è positivo, in termini assoluti, i "termini assoluti" non esistono. mah, non ne sono così sicuro... la faccio più semplice: è negativo ciò che è duale, e positivo ciò che unisce, che elimina le differenze.